Colosso di Rodi, meraviglia dell’antichita’
Colosso di Rodi: “A te, o Sole, le genti della Dorica Rodi innalzano questa statua bronzea che raggiunge l’Olimpo dopo aver calmato le onde della guerra e incoronato la loro città con le spoglia del nemico. Non soltanto sopra i mari ma anche sulla terra essi accendono la dolce torcia della liberta’ .”
Iscrizione votiva sul Colosso.
Dalla sua costruzione alla sua distruzione trascorsero appena 56 anni, tempo che fu ad esso comunque sufficente per guadagnare un posto tra le Sette Meraviglie del Mondo Antico. “Anche se giacesse per terra, sarebbe una meraviglia”, disse di esso Plinio il Vecchio. Il Colosso di Rodi non era soltanto una statua gigantesca. Era piuttosto un simbolo di unita’ della gente che abito’ questa bella isola mediterranea.
La sua storia
Durante la maggior parte della sua storia, la Grecia antica fu costituita da città -stato che ne limitavano il potere oltre che le frontiere. Sulla piccola isola di Rodi ce n’erano tre: Ialysos, Kamiros e Lindos. L’isola di Rodi era un importante centro economico nel mondo antico, essa infatti e’ situata sulla punta sud-ovest dell’Asia Minore dove il mar Egeo viene a contatto con il Mediterraneo. Nel 408 a.C., queste tre città si unirono per creare un territorio con un’unica capitale, Rodi. La citta’, che fu disegnata per approfittare del migliore porto naturale dell’isola sul litorale nordico, prospero’ commercialmente ed ebbe forti legami economici con il loro alleato principale, Tolomeo I Sultano d’Egitto. Nel 357 A.C. l’isola venne conquistata da Mausoleo di Alicarnasso (la cui tomba e’ una delle altre sette meraviglie del mondo antico), cadde in mani persiane nel 340 a.C. ed infine fu conquistata da Alessandro Magno nel 332 a.C.
Quando Alessandro mori’ molto giovane, alcuni dicono di febbre, i suoi generali iniziarono a combattere aspramente tra di loro per il controllo del vasto regno Macedone. Tre di loro, Tolomeo, Seleuco ed Antigono, riuscirono a spartirsi il regno. I Rodioti sostennero Tolomeo (che aveva cessato di governare l’Egitto) in questa lotta. Questo fece arrabbiare Antigono di Macedonia, rivale di Tolomeo, che nel 305 a.C. invio’ suo figlio Demetrio a conquistare e punire la città di Rodi. La guerra fu lunga e dolorosa. Demetrio porto’ con se’ un esercito di 40.000 uomini, più dell’intera popolazione di Rodi, ma essi non riuscirono mai a penetrare la città.
Quando Demetrio attacco’ la citta’, i difensori fermarono la macchina da guerra scavando una fossa fuori dalle mura e bloccando il mostro pesante nel fango. Quando era gia’ trascorso quasi un anno dall’inizio della guerra una flotta di navi dall’Egitto arrivo’ ad aiutare la città . Nel 304 a.C. fu raggiunto un accordo di pace. Demetrio ritiro’ rapidamente lasciando la grande torre di assedio su cui si trovava e molte macchine da guerra. Per celebrare la loro vittoria e libertà , i Rodioti vendettero le apparecchiature ed usarono il ricavato per erigere una statua gigante del loro dio patrono, il dio del sole, Ilio. Secondo Plinio, uno storico che visse parecchi secoli dopo che il Colosso fu costruito, la sua costruzione richiese 12 anni e fu completata nel 282 a.C.
Il Colosso
Del progetto di costruzione del Colosso fu incaricato lo scultore Rodiota Chares di Lindos. Egli era un patriota ed aveva combattuto in difesa della città . Chares aveva già realizzato statue di grandi dimensioni prima. Il suo insegnante, Lisippo, aveva costruito una statua di 20 mt. d’altezza rappresentante Zeus. Chares probabilmente comincio’ costruendo versioni più piccole della statua, dell’altezza di 1 mt., ed uso’ queste come guida per modellare ciascuna delle piastre bronzee della pelle del Colosso.
Per costruire Il Colosso di Rodi, i suoi operai fusero il bronzo delle molte macchine da guerra che Demetrio si era lasciato alle spalle per costruire le piastre bronzee della pelle, ovvero l’esterno della figura. La base, alta 15 mt., fu costruita in marmo bianco ed i piedi e le caviglie della statua furono fissati per primi. La struttura del Colosso di Rodi venne eretta gradualmente man mano che la forma bronzea veniva fortificata con una struttura in pietra e in ferro e la grande torre d’assalto di Demetrio si trasformo’ nell’armatura per il progetto. Per raggiungere le parti più alte, venne inoltre costruita una rampa che da terra girava intorno a tutta la statua e che successivamente venne rimossa. Quando il colosso fu finito, si alzava di circa 33 mt. da terra.
Distruzione del Colosso
Il Colosso di Rodi si e’ levato in piedi fiero all’entrata del porto di Rodi per qualcosa come 56 anni. Ogni mattina il sole deve aver catturato la sua superficie bronzea lucida e aver fatto splendere la figura del dio sole. La statua viene generalmente descritta con le gambe aperte sull’entrata del porto in modo che le navi potessero passarle sotto. Poi un terremoto colpi’ Rodi nel 226 a.c. circa. La città ne usci’ gravemente danneggiata ed il Colosso si spezzo’ nel suo punto più debole, il ginocchio. Quando esso cadde, “poca gente pote’ abbracciarne il pollice pur usando entrambe le braccia”, scrisse Plinio.
Le parti enormi del Colosso di Rodi giacettero lungo il porto per almeno un millennio. Si dice che Tolomeo III d’Egitto si offri’ immediatamente di coprire tutti i costi della sua ricostruzione, ma i Rodioti, dopo aver consultato un Oracolo, rifiutarono l’offerta. Temettero che la statua avesse offeso in qualche modo il dio sole, Ilios, che utilizzo’ il terremoto per distruggerla. Nel 654 d.C. gli Arabi conquistarono Rodi, disassemblarono i resti del Colosso e li vendettero ad un Ebreo della Siria. Si dice che furono necessari 900 cammelli per trasportarne i frammenti in Siria. Una triste fine per qualcosa che dev’essere stato un maestoso capolavoro.
La verita’ sul colosso
Per quanto pittoresca questa storia, al giorno d’oggi siamo in grado di sfatare con certezza alcune idee sbagliate circa l’apparenza del Colosso e la sua collocazione. Prima di tutto, a lungo si e’ creduto che il Colosso si levasse in piedi davanti al porto di Mandraki, uno dei tanti porti della città di Rodi, a gambe divaricate sul suo ingresso. Tuttavia, data l’altezza della statua e la larghezza della bocca del porto, questa possibilita’ e’ piuttosto impossibile che improbabile. Inoltre, il Colosso caduto avrebbe ostruito l’entrata del porto. Studi recenti suggeriscono che esso fu eretto o sul promontorio orientale del porto di Mandraki, o addirittura ancora piu’ all’interno. Ad ogni modo, non ha mai cavalcato l’ingresso del porto.
Quanto al suo aspetto, nonostante non siamo a conoscenza della forma reale e dell’aspetto del Colosso, ricostruzioni moderne della statua in piedi a gambe unite sono piu’ accurate dei vecchi disegni. Si pensa che essa sia stata realizzata in uno stile greco più tradizionale: nuda, indossando solo una corona di spine, si proteggeva gli occhi dal sole con la mano destra, e reggeva un mantello nella sinistra. Nonostante sia sparito nel nulla, questa incredibile Meraviglia del Mondo Antico, ispiro’ artisti moderni come lo scultore francese Auguste Bartholdi, meglio conosciuto come creatore della Statua della Liberta’.